sabato 24 maggio 2014

LA LUDOPATIA


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 NON  DOBBIAMO  MAI  DIMENTICARE  CHE                                   

IL  MALE  PROSPERA  CON  LA  RINUNCIA  DEI  BUONI  A  CONTRASTARLO.


   
FA'   ANCHE  TU  QUALCOSA   ,  AL  FINE  DI SOSTENERE  UNA  FORTE  E  DIFFUSA  "  CAMPAGNA  EDUCATIVA "  CONTRO  L' USO  DELLA  DROGA  ,  CONTRO  L'ABUSO  DI  BEVANDE  ALCOLICHE ,  CONTRO  IL  VIZIO  DEL  GIOCO  D'AZZARDO ;   RICORDIAMOCI  CHE QUASI  SEMPRE  AD  ESSI  SI ACCOMPAGNANO   VIOLENZA  E  DEGENERAZIONE  UMANA.. 

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FAI DEL BENE


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                      La  " ludopatia "





Una società  nella  quale sono sempre più  numerose  le persone   soggiogate  dai  vizi della droga , dell’alcol , del  gioco d’azzardo , da gravi dipendenze psico-patologiche di  natura  tecnologica  e  strumentale ,  è destinata  a  perdere  ogni  capacità  di  giudizio  critico  e quindi ogni possibilità  di qualsiasi  proficuo  intervento  sulla  politica  di  chi  governa  il Paese ,  aprendo  definitivamente la  strada  a quei  gruppi  di potere ,   il  cui  obiettivo  è appunto  il  completo  controllo  e  il  pieno  dominio  sulla  società  stessa ,  privando  la  popolazione  di  ogni  diritto  di  sovranità. 



La  " ludopatia " , cioè la malattia di  dipendenza dal gioco d'azzardo , è un fenomeno  di natura sociale divenuto  realmente  allarmante , che  vede  coinvolte  più  di  un  milione e mezzo di persone , di qualunque ceto sociale ; dai benestanti sino ai soggetti economicamente più deboli.  Un problema che dovrebbe  essere  doverosamente  e  seriamente  affrontato  dal Parlamento e Governo , sotto un duplice aspetto.  Per un verso , dovrebbe essere incentivata , attraverso gli opportuni canali di informazione e mass-media , una vera e propria campagna educativa  , volta a  scoraggiare  chi vi  è tentato , mettendolo in guardia  e  a  conoscenza dei rischi e pericoli , sia alla salute ( stato psichico)  sia economici,  alla persona , derivanti dalla dipendenza dal gioco d'azzardo ; per l'altro verso, porre in essere condizioni  di controllo  più rigorose  e  finanziarie  molto più impegnative , attraverso la imposizione di aliquote fiscali ben più alte di quelle finora applicate  agli introiti di tali attività.
 Infatti ,  Lo Stato incassa ogni anno più di 11 miliardi sotto la voce giochi, lotto e lotterie. Già durante la discussione parlamentare della legge di Stabilità alcuni parlamentari  ( es. del Pd ) hanno tentato, senza riuscirci, di far passare un emendamento che uniformasse, aumentandolo, il Preu, il prelievo erariale unico sui giochi d’azzardo, che oggi vede una grande varietà di aliquote. Per il Bingo l’11 per cento sul prezzo di vendita delle cartelle. Per le " slot machines "  il 13 per cento sulle somme giocate, per le video-lotterie  il 5 per cento, per i giochi online il 3 per cento. La proposta era quella di uniformare verso l’alto le aliquote, ma poi in Senato , in sede di coordinamento del testo , non è stata accolta. Ancora una volta , è stato fatto un grande favore  alle  lobbies  dei giochi  online  e  particolarmente  a quelle  delle slot machines , il cui enorme giro di affari  è  di  oltre 100 miliardi  di euro ,  denaro perlopiù riciclato ,  proveniente  da  attività illecite  di  organizzazioni criminali,,

 Le Istituzioni politiche di fronte ad un problema  così grave , poco e comunque in modo insoddisfacente  fanno al  riguardo di tale fenomeno  e per porre un argine a un tale flusso di palesi interessi speculativi.  Soltanto  rare voci si fanno sentire , come quelle di sindaci dell’Emilia-Romagna, impegnati in una campagna contro la ludopatia, che si sono formalmente rivolti anche  al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio,  chiedendo loro di intervenire. Tali  amministratori hanno sottolineato sia  la crescita abnorme del giro d’affari legato al gioco d’azzardo, sia  hanno  denunciato  il taglio del relativo prelievo fiscale operato dal Governo , stranamente passato  dal 30 al 10 per cento negli ultimi dieci anni , cioè  appena una decina di miliardi appunto di gettito per l’erario su un fatturato dieci volte tanto.