domenica 13 settembre 2020

IL FANATISMO

 


GLI SQUILIBRATI  


ovvero “ il fanatismo “

 

“Squilibrato” è colui il quale non è capace di mantenere il proprio equilibrio. Se si parla di equilibrio fisico è chiaro che per la maggior parte degli esseri umani ciò rappresenta un problema nel momento in cui per una qualsiasi causa , viene a perdersi l’equilibrio del corpo e che ciò può essere dovuto ad un fattore esterno  oppure fisiologico, patologico  della persona ( ad es. labirintosi ).  

 Però , quello che di più interessa è l’argomento che riguarda “l’equilibrio psichico e mentale” , nei confronti del quale praticamente tutti gli esseri umani sulla terra, chi più chi meno, mostrano qualche difetto. Possedere un  perfetto e costante “equilibrio mentale “ è estremamente raro, forse impossibile. Perché ciò significherebbe essere capace di pensare e valutare sempre ogni cosa trovandone il punto giusto, centrale, il “baricentro “ , il punto mediano, tra i fattori, gli aspetti negativi e quelli positivi, che riguardano la  cosa o il fatto in esame.

Conseguentemente, il campo in cui diventa interessante argomentare ed esaminare è quello dei cosiddetti “ squilibrati “. Cioè, di quei soggetti il quali , o per loro natura o perché influenzati, sono condizionati da altri o da vicende vissute, e non sono più capaci di pensare , di valutare persone e cose, e quindi anche di comportarsi e agire in modo equilibrato, vedendone solo gli aspetti , i fattori estremi.

 I cosiddetti “ fanatici “ ne sono un esempio lampante.  Sono soggetti che si sentono attratti e si lasciano catturare da forti, estremi  impulsi ideologici, di tipo politico o sociale o religioso , che li spingono appunto ad agire e a comportarsi in misura esagerata rispetto alla normalità dei casi. Il più delle volte ciò che li spinge è la “paura”  di qualcosa o di qualcuno , sono pervasi da insicurezze, motivo per cui tendono ad aggregarsi ad altri, a formarsi in gruppi , più numerosi possibile, per trovare identificazione di se stessi  attraverso il gruppo e il simbolo che lo rappresenta, quasi sempre un simbolo “forte” , nei cui tratti traspare la violenza,  per meglio difendersi dal ritenuto “nemico”, costituito da chi ad essi si contrappone , per motivi ideologici anche estremi ed opposti, oppure da chi è “ moderato “ , contrario a qualsiasi forma di estremismo e fanatismo e che si trova costretto a combattere per difendere le libertà e i diritti democratici contro quei regimi totalitari sostenuti da “squilibrati “ fanatici estremisti.

 La cosa più grave sta nel fatto che spesso tali fenomeni di fanatismo e quindi di contrapposizioni ideologiche ed umane , di natura politica, sociale o religiosa, contagiano ogni volta e  pericolosamente una gran moltitudine di persone , intere popolazioni, che vengono coinvolte in eventi drammatici e a volte tragici nella storia dell’umanità, divenendo attori di episodi anche mostruosi, efferati, molto crudeli. 

Fenomeni sociali che sono spesso il frutto maledetto di progetti ideologici e anche finanziari accuratamente preparati, organizzati e gestiti da gruppi di personaggi le cui menti  e con i cui poteri e strumenti sono capaci di alimentare nella popolazione sentimenti di odio , di tipo razziale, religioso, politico, e di saper  tenere il controllo di ogni situazione, anche improvvisa, al fine di ottenere determinati risultati, obiettivi di interessi molto elevati, economici e di potere, pur se questi debbano cagionare vittime innocenti, conflitti cruenti, guerre, milioni di morti, persone uccise , massacrate dalla violenza perpetrata da tutti coloro che si sono lasciati catturare dal fanatismo , che sono stati soggiogati da tali poteri e che sono divenuti consapevolmente , ma in certi casi anche inconsapevoli strumenti di violenza e di morte.  

giovedì 3 settembre 2020

LA RIVOLUZIONE CULTURALE





LA RIVOLUZIONE CULTURALE


“ L’ultima spiaggia “


Se vogliamo che L'Italia ritorni ad essere un grande Paese , straordinario e forse unico per le sue tradizioni ed opere artistiche e culturali, è assolutamente necessario che si liberi di un grave peso, divenuto nel corso degli ultimi decenni sempre più ingombrante, sino a livelli in cui  esso viene a rappresentare adesso un serio ostacolo al progresso della vita sociale e al benessere dei cittadini italiani.


Questo peso è costituto da un fenomeno sociale che purtroppo ha via via interessato un numero sempre più vasto della popolazione. Cioè, il fenomeno della “ superficialità concettuale”  , della “ ostentazione della esteriorità formale “ , fattori divenuti e certamente usati come limiti funzionali in danno allo sviluppo della vera “conoscenza di massa”.


Una moltitudine di persone, giovani e meno giovani, a livello globale, che attraverso i nuovi e più moderni mezzi di comunicazione, si sono nel tempo adagiate alla semplicità, alla istantaneità, alla comodità ricettiva dei messaggi, spesso molto brevi e ad effetto, e di conseguenza emarginando e scartando quegli altri messaggi culturali e informativi che sono rivolti a sviluppare e ad approfondire argomenti interessanti, molto importanti e anche fondamentali, estremamente utili per comprendere la natura di certi e tanti problemi che fanno parte della vita sociale di tutti e rivolti ad aprire la mente umana alle cause che li hanno determinato.  


Questo fenomeno strumentale ha determinato, purtroppo, una grave “carenza culturale”, che ha intaccato  anche classi sociali economicamente più elevate, attraverso una sorta di omologazione comportamentale all’uso di strumenti che obbediscono al fascino dell’immagine , alla suggestione momentanea dell’annuncio, all’impulso emotivo, ma certamente non all’invito alla riflessione, a meglio conoscere , a capire , a rendersi consapevole delle diverse realtà , per quindi poi poterle giudicare nel bene e nel male.


Per tale motivo il nostro Paese , tutta la popolazione ha assolutamente bisogno e con urgenza di essere interessata ad una "Rivoluzione culturale", che parta dal basso. Cioè, un processo rivoluzionario che inizi interessando le coscienze dei cittadini, a qualsiasi livello e classe sociale, affinché tutti e ciascuno di noi si renda consapevole della “trappola” in cui siamo caduti e  continuiamo ad essere trascinati , attratti da immagini virtuali appositamente esposte per distrarre le menti da fatti ed episodi di un mondo reale che , in tal modo, rischiano di rimanere nel buio dell’ignoranza, della inconsapevolezza., della mistificazione della realtà stessa.


Soltanto da una vera ed effettiva “Rivoluzione culturale “ di massa , nell’ambito dei nostri contesti sociali, famiglie , comunità, scuole,  può rinascere nel nostro Paese  la speranza di “sanificazione “ della nostra Società, liberandola di quelle parti che sono rimaste inquinate dal morbo della disonestà, della speculazione criminale, dell’intrallazzo politico e istituzionale, della complicità illegale e mafiosa.



 Soltanto una vera ed effettiva “ Rivoluzione culturale “ , di ritorno e riavvicinamento alle fonti autentiche della cultura italica , storica, artistica e letteraria, che si impadronisca delle coscienze e intelligenze di tutti i cittadini onesti e di buona volontà, può consentire una ricostruzione etico-morale della nostra società , poter ritornare ad una Politica sana ed efficiente, e finalmente dare concretezza reale ai progetti di sviluppo sociale ed economico , nei quali è riposto il futuro delle nostre generazioni.

mercoledì 2 settembre 2020

L'ISTINTO UMANO






L’ISTINTO UMANO


"Sarai degno di rispetto da parte di tutti, se comincerai tu per primo a rispettare te stesso".
Musonio Rufo (Frammento 30)


L’essere umano di oggi , in ogni parte del globo, è pervaso da un irrefrenabile bisogno , dal desiderio di “libertà”, di rivendicazione di diritti umani e sociali fondamentali. 

 Sicuramente lo sono le popolazioni che a tutt'oggi sono assoggettate a regimi dittatoriali. Ma non solo, vi sono popolazioni che fanno parte delle società occidentali, democratiche, dei Paesi tecnologicamente ed economicamente più avanzati, le quali stanno mostrando una evidente tendenza ad ottenere libertà più ampie, che comportano anche il soddisfacimento di “istinti” umani che sembravano in un certo senso dominati. 

 In tali contesti l’uomo appare “stanco” di obbedire alla “ragione” , alle regole , alle leggi, sia giuridiche sia morali, che gli organi istituzionali e principi di ordine etico e morale impongono o prescrivono. Egli vuole vivere libero da tutti questi legami, che per secoli e secoli hanno costituito una sorta di compressione, una limitazione nell'esercizio di desideri istintivi che se anche ritenuti non leciti , sono stati e sono pur sempre insiti nella natura umana.Vuole liberarsi da una "globalizzazione" massificante , dalla quale egli si sente "schiacciato" . individualmente annullato.


Tutto ciò è vero , ed è stato fatto in nome di una esigenza generale, quella di avere e realizzare società improntate ad una regolata “convivenza civile “ tra gli esseri umani, ma che adesso comincia a mostrare aspetti sempre meno convincenti e poco accettati da parte di soggetti che , appunto in questa nostra “civiltà” occidentale “modernizzata”, pretendono di più . Pretendono più libertà. Più liberi di agire seguendo appunto anche tanti impulsi istintuali che si rifanno ad una natura “primordiale “ , e ciò senza limitazioni di sorta.


L’istinto del libero soddisfacimento del piacere, soprattutto quello sessuale, come anche quello di drogarsi, di bere bevande alcooliche, di farsi trascinare dai vortici dello “sballo”, di “ evadere” dalla prigione delle ansie, delle angosce, dalle paure, dal peso delle frustrazioni, dalle situazioni di stress , ma anche la libertà di godere di quanti più beni e piaceri senza curarsi di rispettare i diritti altrui. 

Il piacere della violenza, accompagnata dal desiderio, dalla voglia del possesso di un bene o del dominio sull'altro; persino il piacere della violenza fine a se stessa, dell’horror , della trasgressione. Fenomeni questi che sono il segno inequivocabile di un’epoca molto travagliata , certamente di “transizione” , di una “ crisi “ che investe molte società , in atto investite da mille contraddizioni, di natura sociale , economica , politica , ma anche e soprattutto di “ ordine morale” , esistenziale.


L’uomo di oggi attraversa e vive in un’epoca storica complessa e difficile. Egli è alla ricerca di una propria identità, di una propria autonomia, della propria libertà, ma non è capace di raggiungere tali obiettivi in modo autonomo. 

Per questo motivo si verificano taluni fenomeni individuali e collettivi caratterizzati dal ricorso all'assunzione di sostanze stupefacenti, di oppiacei, anti-depressivi, etc.. rivelando, però, anche eccessi nell'uso degli stessi, che progressivamente generano effetti perfettamente opposti all'obiettivo prefissato, desiderato, determinando il sorgere di dipendenze strumentali che vanificano ogni tentativo di liberazione, di auto-identificazione, facendo precipitare l’individuo in una vera e propria “schiavitù “ , e all'estremo, in una reale e forse irrecuperabile perdita di vita autonoma o della stessa vita.